Con il termine ipovisione (low vision) si indica una condizione di marcata ed irreversibile riduzione della funzione visiva, che si ripercuote con un notevole impatto psicosociale sul processo di sviluppo ed autonomia dell’individuo affetto.
L’ipovisione è, dunque, una disabilità che impedisce o rende difficoltoso il pieno svolgimento della vita di relazione, la conduzione di una normale attività lavorativa e lo svolgimento di tutti gli atti quotidiani necessari per gestire la propria persona.
Tale condizione non può essere completamente corretta con occhiali convenzionali, lenti a contatto o interventi medico-chirurgici.
L’Ipovisione
Classificazione clinica
In base alla tipologia del danno si distingue:
- Una forma centrale che non permette il riconoscimento dell’oggetto che si sta fissando; essa è causata da un danno della retina maculare e determina una difficoltà nell’esecuzione di attività di precisione come la perdita della capacita` di lettura, di scrittura, il riconoscimento dei volti, la percezione dei colori e delle forme.
- Una forma periferica che può garantire, invece, una buona visione di ciò che si sta fissando ma riduce fortemente la percezione dello spazio circostante; essa è causata da un danno del campo visivo e determina, perciò, una difficoltà nella mobilità autonoma, nel localizzare gli oggetti nello spazio, nella visione crepuscolare e compromette significativamente la velocità di lettura.
- Una forma mista.
Classificazione legislativa
Con la Legge n°138 del 3 Aprile 2001, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n°93 del 21 Aprile 2001, il Ministero della Salute ha stabilito che la “classificazione e quantificazione delle minorazioni visive e norme di accertamenti oculistici” vengano prese come riferimento in tutti gli ambiti in cui si effettuano valutazioni medico-legali.
La legge 138/2001 definisce ipovedente un soggetto con residuo visivo nell’occhio migliore non superiore a 3/10 e/o un campo visivo residuo binoculare inferiore al 60%; riconosce, inoltre, per la prima volta, l’esistenza dell’ipovisione periferica al pari dell’ipovisione centrale, classificando ufficialmente le minorazioni visive in:
- Ciechi totali
- Ciechi parziali
- Ipovedenti gravi
- Ipovedenti medio-gravi
- Ipovedenti lievi
Riabilitazione visiva
Un’importanza notevole risiede nella motivazione e nelle aspettative del soggetto ipovedente per poter essere incluso nel PROGRAMMA DI RIABILITAZIONE: un soggetto motivato affronterà con impegno il percorso riabilitativo essendo comunque sempre consapevole che potrà migliorare la propria qualità di vita.
La riabilitazione visiva non si concentra sulla funzione visiva compromessa, ma lavora sulla funzione visiva residua.
Gli obiettivi fondamentali di un percorso riabilitativo, individuale e personalizzato, includono:
- la possibilità di sfruttare al massimo il potenziale visivo residuo del paziente per consentirgli di svolgere al meglio le normali attività di vita quotidiana come leggere, scrivere, cucinare, usare il telefono, fare la spesa, accudire la propria persona, prendere l’autobus, guardare la TV, guidare, viaggiare ecc..
- il raggiungimento del benessere psicofisico, affettivo e sociale
- la possibilità di vivere le proprie passioni ed attività culturali
Plasticità cerebrale
Il sistema nervoso è una struttura anatomica particolarmente dinamica e plastica con eccezionali capacità di modificarsi in risposta a stimolazioni che gli consentono di riorganizzare i propri circuiti nervosi in seguito ad un evento dannoso e di adattarli ai compiti ed alle funzioni richiesti. In particolare, la neuroplasticità non è solo una risposta ad un evento lesivo o ad una condizione patologica, bensì una priorità del normale funzionamento neuronale e cognitivo.
Essa è alla base dei processi di apprendimento e memoria e si mantiene per tutta la vita.
Il primo passo della riabilitazione visiva è l’inquadramento della persona ipovedente, con particolare attenzione alle informazioni riguardanti lo stile di vita, all’analisi delle richieste, delle necessità principali e delle difficoltà legate alla condizione visiva.
L’Ortottista, in sinergia con il Medico Oculista, effettua una valutazione funzionale e clinica del paziente ipovedente al fine di ottenere un quadro diagnostico e prognostico completo:
- valutazione dell’acuità visiva per lontano e per vicino
- velocità di lettura
- esame del campo visivo
- tomografia a coerenza ottica (OCT)
- esame microperimetrico
- esami elettrofunzionali (ERG, PERG, PEV, EOG)
- valutazione della sensibilità al contrasto
- valutazione del senso cromatico
- valutazione ortottica e della motilità oculare
Segue poi il TRAINING RIABILITATIVO vero e proprio, costituito da sedute nel corso delle quali il paziente ipovedente apprende ad utilizzare al meglio il proprio residuo visivo attraverso l’individuazione di un’area retinica eccentrica con maggiore sensibilità (TRL: Trained Retinal Locus) o mediante la stabilizzazione di un’area retinica preferenziale eccentrica (PRL: Preferred Retinal Locus) funzionalmente utile.
Durante il percorso di riabilitazione visiva è possibile implementare la performance visiva con cicli di neurostimolazione visiva che utilizza speciali stimoli visivi pattern flickerati.
Al termine del percorso riabilitativo il paziente ipovedente viene istruito ad utilizzare l’Ausilio visivo che viene identificato dall’Ortottista sulla base delle esigenze personali individuali.
Il percorso riabilitativo non è invasivo e doloroso per il paziente ed è estremamente efficace.
Microperimetro Nidek®
STRUMENTI DI RIABILITAZIONE VISIVA E NEUROSTIMOLAZIONE
L’esame della microperimetria con Microperimetro MP3 (Nidek®), combinazione di perimetria computerizzata e retinografia monoculare, nasce per definire con estrema precisione topografica la sensibilità retinica, la sede e la qualità della fissazione e le aree di non visione (scotomi), qualsiasi sia l’acuità visiva del soggetto esaminato.
Attualmente è l’unico esame che consente di mettere in correlazione in modo oggettivo i cambiamenti morfologici della retina osservabili oftalmoscopicamente e le conseguenti alterazioni funzionali.
Con tale esame è possibile eseguire due tipi di riabilitazione:
- migliorare ed accelerare la stabilizzazione di un’area retinica funzionalmente utile
- localizzare una nuova area retinica con maggiore sensibilità
Se con la microperimetria si determina l’area di migliore fissazione, con l’esame del BIOFEEDBACK (BF) SONORO, che letteralmente significa “retroazione biologica”, il paziente riceve in tempo reale la giusta informazione per l’apprendimento del controllo volontario della sua risposta cerebrale e retinica agli stimoli ai quali viene sottoposto nel corso del trattamento riabilitativo.
Più precisamente, il soggetto ipovedente impara a modificare la fissazione, a mantenerla stabile e ad aumentare la qualità della visione grazie anche all’aiuto di uno stimolo uditivo che, con la sua variazione di suono, lo induce a compiere in modo più preciso possibile l’esercizio di riabilitazione.
Il paziente quindi assume un ruolo attivo durante le sedute con biofeedback.
Retimax Vision Trainer®
Retimax Vision Trainer® è un dispositivo il cui principio si basa sulla registrazione delle risposte bioelettriche PEV (potenziali evocati visivi) ed ERG (elettroretinogramma) evocate durante la percezione di stimoli visivi strutturati; rappresenta inoltre un mezzo clinico di indagine delle strutture visive retino-corticali e ne permette la diagnosi di anomalie.
Retimax Vision Trainer permette di eseguire training di riabilitazione visiva e di eseguire i seguenti esami visivi elettrofunzionali:
- ERG (Elettroretinogramma)
- ERG MULTIFOCALE
- PERG (Elettroretinogramma da pattern)
- PEV (Potenziali evocati visivi)
- EOG (Elettrooculogramma)
Il Vision Trainer, combinazione di Biofeedback e Potenziali Evocati Visivi, ha lo scopo di migliorare, normalizzare ed incrementare la funzione visiva e le abilità correlate in pazienti affetti da patologie oculari di varia natura.
Trasformando con le opportune tecniche la risposta bioelettrica corticale e retinica in segnale sonoro modulabile, si valuta in tempo reale il grado di efficienza della stessa, imparando a controllarla ed a migliorarla gradualmente. Il paziente quindi assume un ruolo attivo durante le sedute con biofeedback.
L’applicazione clinica è prevista principalmente per:
- Patologie retiniche, delle vie ottiche, delle aree corticali
- Problemi della visione binoculare (soppressione, ambliopia, nistagmo, diplopia)
- Patologie e traumi cerebrali
- Patologie eredo-degenerative della visione
NON SOLO PER IPOVEDENTI !
Vision Trainer mostra interessanti risultati anche nei soggetti che per hobby o per professione possono beneficiare di un miglioramento delle loro capacità visive percettive:
- bambini
- videoterminalisti
- piloti civili e militari
- sportivi che praticano sport come calcio, pallavolo, tennis, rugby, tiro con l’arco, basket, sci…
Ausili visivi e filtri fotoselettivi
L’obiettivo della riabilitazione visiva è quello di ottimizzare le capacità visive residue del paziente ipovedente attraverso l’insegnamento di nuove strategie e l’impiego di ausili visivi specifici per diverse patologie e più idonei alle necessità del paziente.
Uno dei fattori che influenzano la visione è la luce, una forma di energia di intensità variabile.
Nella retina dell’occhio esistono due tipi di cellule sensibili alla luce: i coni, che sono prevalentemente collocati nella zona centrale della retina (macula) e sono deputati alla visione diurna, al riconoscimento dei dettagli e alla percezione del colore, ed i bastoncelli che si trovano prevalentemente nella periferia retinica e sono deputati alla visione notturna. Le altre cellule fondamentali nella visione sono le cellule ganglionari retiniche, che sembrano avere anche un ruolo nella regolazione del ciclo sonno/veglia ed essere sensibili alla luce blu.
Quando tali cellule non riescono più a far funzionare i loro fisiologici meccanismi difensivi, subiscono gli effetti dannosi determinati dalle diverse lunghezze d’onda e dal conseguente livello energetico delle radiazioni ottiche nocive.
I filtri medicali/fotoselettivi hanno lo scopo di:
- proteggere dai raggi UVA/UVB;
- rallentare la progressione di alcune patologie oculari;
- potenziare il contrasto dell’immagine;
- ridurre la fotofobia e l’abbagliamento;
- aumentare la performance visiva sia in ambienti interni che in ambienti esterni.
Filtri fotoselettivi e ausili visivi
I filtri fotoselettivi possono essere utilizzati anche in assenza di patologie visive. Sono lenti protettive certificate che proteggono la salute visiva, soprattutto in giovane età.
Gli ausili visivi ed i filtri fotoselettivi/medicali sono dispositivi che possono contribuire a migliorare il residuo visivo del paziente ipovedente, al fine di raggiungere e mantenere un livello adeguato di autonomia personale.
Lo Studio Ipovisione Ferrara dispone dei seguenti ausili visivi :
- Ausili ottici
- per lontano (lenti prismatiche ingrandenti, sistemi galileiani);
- per vicino (ipercorrettivi prismatici binoculari, sistemi aplanatici, lenti microscopiche con stabilizzatore focale).
- Ausili elettronici
- videoingranditore da tavolo;
- videoingranditori portatili;
- videoingranditori multifunzione collegabili a TV o monitor del PC;
- dispositivo con fotocamera montata su occhiali.
- Filtri medicali/fotoselettivi
Curriculum Irene Casaro
Laurea in Ortottica ed Assistenza Oftalmologica presso l’Università degli Studi di Ferrara con votazione di 110 e lode.
Vicepresidente della Commissione di Albo per Ortottisti e Assistenti di Oftalmologia iscritti all’Ordine Provinciale di Ferrara dei TSRM PSTRP dal 2019 al 2023.
Iscritta al n.15 dell’Albo della professione sanitaria di Ortottista ed Assistente di Oftalmologia, presso l’Ordine TSRM PSTRP di Ferrara, dal 23/07/19, con delibera n.123 del 23/07/19.
- Nel 2014 ha frequentato La Struttura Complessa di “Malattie Oftalmologiche” nell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena.
- Dal 2014 al 2015 ha frequentato il Centro di Riabilitazione Visiva – ULSS16 “Istituto Luigi Configliachi” per i Minorati della Vista di Padova.
- Dal 2014 al 2016 ha frequentato lo Studio Ortottico della Prof.ssa Mariarosa Zanasi di Modena.
- Dal 2015 a Settembre 2018 ha collaborato con il Dott. Alessandro Mularoni presso il Centro di Chirurgia Refrattiva Laservision di Bologna.
- Dal 2016 a Maggio 2018 ha collaborato con la Dott.ssa Chiara Basiricò presso la Casa di Cura Privata “S.Maria Maddalena” di Occhiobello (RO).
- Dal 2014 ad oggi collabora con il Dott. Stefano Casaro presso lo Studio Medico Oculistico di Ferrara.
- Da Giugno 2018 ad oggi collabora con il Dott. Danilo Trombetti presso la Casa di Cura Privata “S.Maria Maddalena” di Occhiobello (RO).
- Dal 2021 al 2023 ha ottenuto una Borsa per attività di ricerca post-lauream dal titolo “Elettrostimolazione retinica trans-corneale ed analisi avanzata delle funzioni visive” svolta presso il Centro Specializzato per la Retinite Pigmentosa della Regione Veneto (Unità Operativa Complessa di Oculistica del Presidio Ospedaliero di Camposampiero – Azienda ULSS 6 Euganea di Padova – Responsabile Prof. Francesco Parmeggiani).
- Da 2022 al oggi collabora con la Dott.ssa Francesca Bombardi presso la Casa di Cura Privata “S.Maria Maddalena” di Occhiobello (RO).
- Dal 2024 ad oggi collabora con il Dott. Paolo Tassinari presso il “Centro Oculistico Tassinari” di Ferrara.
Corsi e congressi
Coautrice del capitolo “Aerobica e Neurogenesi” pubblicato nel libro “Neuromodulazione e Riabilitazione Visiva – la strada per il neuroenhancement visivo nel paziente ipovedente” di P.G.Limoli e E.M. Vingolo – Fabiano Gruppo Editoriale – Collana 2019 Low Vision Academy Italy.
Ha partecipato a numerosi corsi e congressi di aggiornamento professionale.
Relatrice presso il XVIII Congresso Nazionale di Ipovisione Low Vision Academy 2017 della comunicazione dal titolo “Neurosensory rehabilitation in the glaucoma patient: the contribution of micriperimetric biofeedback and vision trainer”.
Relatrice presso il Corso di Aggiornamento AIOrAO Regione Emilia Romagna 2018 : “Training di orientamento, mobilità e autonomia del paziente ipovedente nella propria abitazione”.
Organizzatrice e relatrice della conferenza “La riabilitazione visiva del paziente ipovedente: scoprirne le potenzialità visive per utilizzarle al meglio” durante la manifestazione “Tutto un altro sguardo” 2019, in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi di Ferrara.
Relatrice presso il XV Congresso Nazionale AMIV 2019 The muscle: news and future (dibattito multidisciplinare a 360°) “dalla Genetica alla Geriatria” : “Forza muscolare, Postura, Colore e Forie”.
Relatrice presso il XX Congresso Nazionale di Ipovisione Low Vision Academy 2019 : “Strategies and Case Examples in the Hand of an Orthoptist”.
Relatrice presso il X Congresso Nazionale PRISMA nel 2023 : “Come valutare la visione binoculare nel paziente ipovedente”
È iscritta alle seguenti associazioni:
Chi è l’Ortottista Assistente di Oftalmologia?
Unica figura professionale riconosciuta come riabilitatore visivo.
(sentenza del TAR Lazio/AIOrAO c/Ministero della sanità 18.12.1997)
L’Ortottista Assistente di Oftalmologia è specializzata nella diagnosi e trattamento dello strabismo, nella prevenzione, valutazione e riabilitazione visiva dei disturbi motori e sensoriali della visione ed effettua le tecniche di semeiologia strumentale-oftalmologica.
La professione di Ortottista può essere solo esercitata da chi ha conseguito la Laurea abilitante in Ortottica ed Assistenza Oftalmologica.
Gli ambiti di competenza dell’Ortottista vengono definiti da:
- Profilo Professionale Nazionale (D.M. del Ministero della sanità 14 settembre 1994, n. 743 e successive
modificazioni ed integrazioni) - Codice Deontologico
Come le altre Professioni Sanitarie, la figura professione dell’Ortottista è inserita all’interno del programma di formazione continua in Medicina (ECM) che definisce l’obbligo di aggiornamento professionale post-laurea.
Contatti
SI RICEVE SU APPUNTAMENTO
Telefono +39 3883995182
Email studio@ipovisioneferrara.com